Presentazione libro "Il mio nome è Meriam"
Sabato 18 marzo, ore 11.00, Palazzo di Città
Data pubblicazione 15/03/2017
"Il mio nome è Meriam" (Edizioni Piemme), successo editoriale internazionale del 2016, che conta già sei edizioni straniere, sarà presentato sabato, 18 marzo, al Comune di Salerno dal giornalista Peppe Iannicelli, che intervisterà l'autrice, la salernitana Antonella Napoli, e dal sindaco della città Vincenzo Napoli.
Il libro racconta la storia di Meriam Ibrahim Ishag, che nonostante fosse incinta all'8 mese fu condannata a morte in Sudan per apostasia e liberata solo dopo lunghi mesi di mobilitazione internazionale, che ha visto protagonista proprio la Napoli, giornalista ma anche attivista per i diritti umani alla quale il presidente della Repubblica ha riconosciuto la Medaglia di Rappresentanza, per il suo impegno sociale e come autrice della mostra "Volti e colori del Darfur", che la scrittrice ha dedicato a Salerno sua città natale.
"Il mio nome è Meriam", il terzo libro della Napoli arrivato in libreria a un anno dalla liberazione della cristiana rimasta in carcere sei mesi con un bambino di un anno e mezzo e in procinto di partorire, ricostruisce una vicenda giudiziaria e umana di risonanza mondiale con al centro l'impegno del governo italiano, che si è speso per la soluzione del caso.
L'appuntamento è per sabato 18 marzo, alle 11, a Palazzo di città - Sala della Giunta.
Il libro racconta la storia di Meriam Ibrahim Ishag, che nonostante fosse incinta all'8 mese fu condannata a morte in Sudan per apostasia e liberata solo dopo lunghi mesi di mobilitazione internazionale, che ha visto protagonista proprio la Napoli, giornalista ma anche attivista per i diritti umani alla quale il presidente della Repubblica ha riconosciuto la Medaglia di Rappresentanza, per il suo impegno sociale e come autrice della mostra "Volti e colori del Darfur", che la scrittrice ha dedicato a Salerno sua città natale.
"Il mio nome è Meriam", il terzo libro della Napoli arrivato in libreria a un anno dalla liberazione della cristiana rimasta in carcere sei mesi con un bambino di un anno e mezzo e in procinto di partorire, ricostruisce una vicenda giudiziaria e umana di risonanza mondiale con al centro l'impegno del governo italiano, che si è speso per la soluzione del caso.
L'appuntamento è per sabato 18 marzo, alle 11, a Palazzo di città - Sala della Giunta.
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