Musica e narrativa della città multietnica
Martedì 9 dicembre, ore 21.00, Teatro Genovesi, ’Mbarka Ben Taleb e Alessio Arena ospiti del Circolo dei Lettori di Salerno
Data pubblicazione 24/11/2014
Uno scrittore e una cantante per un incontro speciale, fatto di parole e di musica dal vivo: uno show case in esclusiva per il Circolo dei Lettori di Salerno, nel corso del quale ’Mbarka Ben Taleb racconterà la sua esperienza di interprete, presentando il suo nuovo disco “Passion Fruit”, e Alessio Arena parlerà del suo romanzo La letteratura tamil a Napoli (Neri Pozza). Anche Arena, peraltro, è un musicista: e nel nuovo disco di ’Mbarka c’è una sua canzone inedita che i due cantano insieme. A Salerno, dunque, avremo l’occasione di ascoltarli dal vivo. Appuntamento al Teatro Genovesi il 9 dicembre alle 21.
‘Mbarka Ben Taleb, fascinosa cantante tunisina, ormai napoletana d’adozione, è nota al grande pubblico per la sua partecipazione a due film del regista americano John Turturro: “Passione” e “Gigolò per caso”. Portatrice di uno stile che si avvale di sonorità particolari legate alla tradizione nordafricana, ha collaborato con artisti come Eugenio Bennato, Pietra Montecorvino, Lino Cannavacciuolo, Gigi Finizio. Sono veri gioielli le sue interpretazioni in arabo di alcuni classici della musica napoletana, da “Indifferentemente” a “’O sole mio”. Adesso ‘Mbarka - dopo gli album precedenti “Alto Calore”, “Al Arabia”, “Sabir Sabrt” - ha appena pubblicato il suo nuovo disco, che si intitola “Passion Fruit” e presenta nove brani. Si tratta di raffinate rivisitazioni di piccoli e grandi classici internazionali: da “Storia d’amore” di Adriano Celentano, a “Nun te scurdà” di Raiz, da “Je t’aime moi non plus” di Serge Gainsbourg, a “Guaglione”, “La vie en rose” e “Besame mucho”. Accanto a questi, quattro inediti, tra cui “Sotto ‘o cielo ‘e Paris” di Enzo Gragnaniello, e per l’appunto “Nisciuno” di Alessio Arena.
Alessio Arena - secondo il critico del “Mattino” Federico Vacalebre il miglior cantautore napoletano degli ultimi vent’anni - è nato al rione Sanità nel 1984 e l’anno scorso ha vinto Musicultura, il festival della canzone d’autore che si tiene allo Sferisterio di Macerata. Arena, che vive a Barcellona, ha inciso all’inizio di quest’anno il suo primo album plurilingue (in catalano, spagnolo, italiano e napoletano)“Bestiari(o) familiar(e)”. Autore di testi teatrali in spagnolo messi in scena a Madrid, ha pubblicato i romanzi L’infanzia delle cose, Il mio cuore è un mandarino acerbo e, quest’anno, La letteratura tamil a Napoli, visionario e immaginifico racconto della “Accademia dei Sotterranei” animata da dieci scrittori singalesi di etnia tamil che cercano di mantenere vivo il proprio retaggio culturale nelle viscere di una Napoli dove s’incontrano madonne con proboscidi, patroni nati dalla fusione di Buddha con San Gennaro, macellerie vegetariane, cantanti neomelodici come Thiruchelvam detto ‘o Cardillo e molto, molto altro ancora, in un caleidoscopio di straordinarie invenzioni letterarie.
‘Mbarka Ben Taleb, fascinosa cantante tunisina, ormai napoletana d’adozione, è nota al grande pubblico per la sua partecipazione a due film del regista americano John Turturro: “Passione” e “Gigolò per caso”. Portatrice di uno stile che si avvale di sonorità particolari legate alla tradizione nordafricana, ha collaborato con artisti come Eugenio Bennato, Pietra Montecorvino, Lino Cannavacciuolo, Gigi Finizio. Sono veri gioielli le sue interpretazioni in arabo di alcuni classici della musica napoletana, da “Indifferentemente” a “’O sole mio”. Adesso ‘Mbarka - dopo gli album precedenti “Alto Calore”, “Al Arabia”, “Sabir Sabrt” - ha appena pubblicato il suo nuovo disco, che si intitola “Passion Fruit” e presenta nove brani. Si tratta di raffinate rivisitazioni di piccoli e grandi classici internazionali: da “Storia d’amore” di Adriano Celentano, a “Nun te scurdà” di Raiz, da “Je t’aime moi non plus” di Serge Gainsbourg, a “Guaglione”, “La vie en rose” e “Besame mucho”. Accanto a questi, quattro inediti, tra cui “Sotto ‘o cielo ‘e Paris” di Enzo Gragnaniello, e per l’appunto “Nisciuno” di Alessio Arena.
Alessio Arena - secondo il critico del “Mattino” Federico Vacalebre il miglior cantautore napoletano degli ultimi vent’anni - è nato al rione Sanità nel 1984 e l’anno scorso ha vinto Musicultura, il festival della canzone d’autore che si tiene allo Sferisterio di Macerata. Arena, che vive a Barcellona, ha inciso all’inizio di quest’anno il suo primo album plurilingue (in catalano, spagnolo, italiano e napoletano)“Bestiari(o) familiar(e)”. Autore di testi teatrali in spagnolo messi in scena a Madrid, ha pubblicato i romanzi L’infanzia delle cose, Il mio cuore è un mandarino acerbo e, quest’anno, La letteratura tamil a Napoli, visionario e immaginifico racconto della “Accademia dei Sotterranei” animata da dieci scrittori singalesi di etnia tamil che cercano di mantenere vivo il proprio retaggio culturale nelle viscere di una Napoli dove s’incontrano madonne con proboscidi, patroni nati dalla fusione di Buddha con San Gennaro, macellerie vegetariane, cantanti neomelodici come Thiruchelvam detto ‘o Cardillo e molto, molto altro ancora, in un caleidoscopio di straordinarie invenzioni letterarie.
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