Presentazione convegno "Valutare la stabilità degli alberi con il metodo VTA"
Mercoledì 20 marzo, ore 16.30, Palazzo di Città
Data pubblicazione 20/03/2013
Questo pomeriggio, mercoledì 20 marzo, presso la Sala Giunta del Palazzo di Città, Gerardo Calabrese, Assessore Comunale all’Ambiente, Anna Rufolo, Segretario dell’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Salerno, e Michelangelo De Dominicis, in rappresentanza della Società Italiana di Arboricoltura, hanno presentato il 6° seminario “Valutare la stabilità degli alberi con il metodo VTA – Concetti base, aggiornamenti e risultati delle nuove ricerche”, in programma venerdì 22 marzo presso il Grand Hotel Salerno.
Convegno S.I.A. sulla Stabilità degli Alberi
Relatore: Prof.Claus Mattheck, Forschungszentrum Karlsruhe GmbH
Un bellissimo parco invita la gente a passeggiare sotto gli alberi, ma alla domanda “saranno sicuri quegli alberi?” nella maggior parte dei casi si sentono dare risposte scherzose, imbarazzate, evasive e spesso incomplete se non opinabili. Infatti spesso capita di assistere, impotenti, allo schianto di un albero, radicato in un’area pubblica, lungo un’alberata stradale, o in un giardino privato. Non è nemmeno raro il caso in cui si verificano schianti con conseguenze molto gravi alle persone e alle cose. Sopratutto in questi ultimi anni quando assistiamo impotenti ad un incremento dell’intensità di fenomeni
atmosferici in grado di determinare notevoli danni alle infrastrutture ed agli alberi in particolare.
Va quindi facendosi strada, con sempre maggior urgenza, la necessità di poter controllare e prevedere tutto ciò mediante una politica puntuale e rigorosa di monitoraggio di tutti gli alberi che possono interagire con la nostra vita e soprattutto di tutti gli alberi potenzialmente pericolosi. Va infatti considerato che il concetto di potenzialmente pericoloso, riferito a un albero, dipende sì dalle caratteristiche intrinseche dell’albero ma soprattutto dallo spazio che questo occupa nel territorio. Un incrocio stradale o una scuola materna debbono essere all’ombra di alberi, magari secolari, ma assolutamente sicuri dal punto di vista meccanico - strutturale.
La tecnica di monitoraggio sistematico, sotto il profilo strutturale, del patrimonio arboreo pubblico o privato è stata sviluppata con molto rigore in Germania da Claus Mattheck, uno scienziato che ha dedicato la sua vita alla comprensione del ‘linguaggio corporeo dell’albero’ e delle leggi della meccanica che gli consentono una struttura così forte e resistente.
Sempre di questo paese sono le norme che impongono un controllo e un monitoraggio anche strumentale di alberi in aree sensibili dove la sicurezza della fruizione è un elemento determinante. Il prof. C. Mattheck del Centro di Ricerche nucleari di Karlsruhe ha elaborato nell’ultimo ventennio una metodo ormai consolidato, il metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment), finalizzato alla diagnosi precoce delle anomalie strutturali delle
piante arboree.
Un metodo che consente, se applicato con rigore e tempestività, di poter esaminare un albero per determinare se un tronco o una branca sono al momento oppure possono diventare un problema. Il metodo V.T.A., elaborato da C. Mattheck e costantemente aggiornato e supportato da numerosi studi e ricerche, fondamentalmente si basa sulla capacità di leggere determinati sintomi manifestati dall’albero in presenza di difetti strutturali o morfologici, normalmente causa di cedimenti o rotture impreviste.
Cicatrici, aree di corteccia necrotiche, fessurazioni, cavità più o meno pronunciate, sono indicatori di rischio che vanno tenuti in considerazione perchè indicatori di punti di debolezza della struttura. Ma come “quantificare” questo rischio affinché si possano prendere delle decisioni in merito?
L’esperienza del tecnico e la sua capacità di valutare la criticità del sintomo sono supportate dalle risultanze delle misurazioni, effettuate con la strumentazione disponibile come il Resi IML in grado di produrre un tracciato grafico che rappresenta i valori di densità apparente del legno interno. Questo strumento abbinato allo Stress Wave Timer, per la misurazione della velocità di propagazione dell’onda d’urto nel legno, forniscono al tecnico, dati oggettivi necessari per valutare lo stato del legno interno e le effettive condizioni di stabilità dell’albero.
Il valutatore sulla base delle risultanze delle analisi ed in considerazione dei fattori ambientali, della localizzazione e della funzione dell’albero definisce il grado di rischio, in funzione della ‘propensione al cedimento’dello stesso.
Per facilitare la gestione di un numero rilevante di alberi, il grado di ‘propensione al cedimento’ viene rappresentato da 4 classi così definite: trascurabile (classe A), bassa (classe B), moderata (classe C), elevata (classe CD), estrema (classe D). Il tecnico valutatore infine definisce per ogni albero, un programma di interventi appropriati, sia per limitare il rischio che per rimuovere tutte quelle anomalie che, sulla base delle conoscenze attuali, potrebbero divenire punti di debolezza strutturale.
L’esperienza di molte grandi città Europee e Italiane che da anni applicano il metodo V.T.A. ci dice che l’applicazione sistematica del controllo riduce significativamente il numero di rotture o cedimenti strutturali di alberi con un notevole incremento della sicurezza dell’ambiente urbano e con meno danni e disagi da risarcire.