Le domeniche al Teatro Augusteo con mamma e papà
in scena "A piede libero" di Laura Kibel
Data pubblicazione 19/03/2013
LE DOMENICHE AL TEATRO AUGUSTEO CON MAMMA E PAPA’
Dopo il grande successo di “Va’ dove ti porta il piede”, Laura Kibel ritorna con il suo nuovo grande spettacolo “A piede libero”, in scena domenica 7 aprile al Teatro Augusteo di Salerno, alle ore 11.30. Lo spettacolo è inserito nella rassegna “Le domeniche al “Teatro Augusteo con mamma e papà” ed è rivolto non solo ad un pubblico di bambini. Il costo del biglietto per assistere a questa rappresentazione è di 6 euro. Per prenotazioni telefonare ai numeri 089/2753673 o 3931703251.
La poliedrica artista, è reduce dalla collaborazione con il Cirque du Soleil, intraprende un nuovo viaggio intorno al mondo, attraverso l’incantevole tecnica di animazione del Teatro del Piede. Questo teatro di figura è l'unico in cui i "burattini" sono vivi, in carne ed ossa; infatti i protagonisti dei brevi racconti senza parole che compongono lo spettacolo, sono proprio le parti del corpo di Laura Kibel, che veste e trasforma i suoi piedi, le sue gambe, mani, ginocchia ed altro in fantastiche creature che amano soffrono e divertono. Questa straordinaria tecnica si animazione sorprende e incanta ogni spettatore che davanti ai suoi occhi vede le piante dei piedi trasformarsi in facce vive ed espressive, o un ginocchio diventare una buffa capoccia pelata in un susseguirsi di drammaturgie ironiche, poetiche o dissacranti. Non servono parole per descrivere uno spettacolo che non usa parole. Questo originale teatro visuale si avvale del sostegno di musiche di grande suggestione e impatto, capaci di sottolineare il racconto gestuale superando i confini della lingua. Per questo Laura Kibel porta i suoi spettacoli anche all'estero e si esibisce di fronte ad ogni tipo di pubblico, dai piccolissimi delle scuole materne al pubblico adulto delle sale di teatro, fino all'abbraccio eterogeneo della strada e della piazza. Grazie alla sua grande visibilità questo spettacolo può avere fino a 500 o 600 spettatori avvalendosi di una struttura praticabile alta, di una illuminazione e amplificazione adeguata e di una cornice festosa di decine di valigie dipinte a mano. Ognuna di queste valigie contiene una storia, una sorpresa, un'emozione nuova e inconfondibile. Laura Kibel già polistrumentista, musicista, costumista e scenografa in cinema e teatro, crea con le sue mani ogni elemento di scena, nasi, maschere, costumi e oggetti, e cura personalmente la colonna sonora. Laura Kibel collabora stabilmente con la Televisione Svizzera Italiana (TSI) nel programma per l'infanzia "Peo" ed ha partecipato a diverse trasmissioni televisive italiane come Uno Mattina (Rai Uno), Artisti di strada a Vigevano con Pippo Baudo (Rete Quattro), Rai Sat, "Setteperuno" (Rai Uno), "Strano ma vero" (Italia Uno). Con i suoi sketches è stata la prima testimonial per TMI (Telecom Italia), in videotelefonia, partecipando in tempo reale a fiere di telecomunicazioni come il Cebit di Hannover, Brighton, Madrid, Las Vegas, Melbourne. Ha preso parte alla fiction televisiva "Solstrom" del Cirque du Soleil a Montreal (Canada) e si è esibita a "Le plus grand Cabaret du monde" condotto da Patrick Sebastien su France 2. Serata speciale "In attesa delle Olimpiadi" TV Repubblica Popolare Cinese, "Gran Galla" TV Naz. Norvegia, Sabado a Noche TVE (Madrid), Antena Uno (Romania). La rete franco-tedesca ARTE ha dedicato un reportage di 20 minuti a L.K. "Theatre de Geste".
Molti Festival di paesi stranieri hanno invitato Laura Kibel con il suo spettacolo grazie all'aiuto di ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA, come quello di Salonicco (Grecia), Lyon (Francia), Seul (Corea del Sud), Sofia (Bulgaria), Belgrado (Rep. Serba), Sarajevo (Rep. Bosnia - Herzegovina), Zagabria (Croazia), Consolato Generale d'Italia (Paesi Bassi), Istituto Italiano di Cultura di Praga (Rep. Ceca), I.I.C. di Mosca (Russia), I.C. di Vancouver (Canada). Il lavoro di Laura Kibel è stato oggetto nel 2009 di una tesi di laurea monografica di Alida Castagna, dl titolo "Laura Kibel, cento valigie e uno spasso" ovvero "La condizione anfibia di una burattinaia" presso DAMS di Roma Tre, relatore Prof. Sammartano. Laura Kibel si avvale della collaborazione di Giuseppe Turtura, P.R. - Manager, Tecnico di consolle e autore di quasi tutte le foto di questo sito. Per la composizione della colonna sonora L.K. approfitta dell'apporto tecnico-informatico di Claudio Mura, e per la realizzazione del sito di Maurizio Fabbri.
PROFILO PEDAGOGIC0
Pensate al vostro corpo. E’ formato da parti ben distinte come la testa, le braccia, che terminano con le mani, un tronco pieno di organi importantissimi, poi due gambe che finiscono con due piedi. Ma nei nostri pensieri le varie parti del corpo sono davvero uguali? Quante volte sentiamo parlare di mani, occhi, bocca, gola, pancia…e invece non si parla quasi mai di piedi.
“Lavati le mani… non mettere le mani in bocca, ti sei pettinato?...non mangiare quello che poi ti viene mal di pancia…copriti la gola…ecc. Perché? Forse perché i nostri piedi una volta chiusi in calze e scarpe diventano gli strumenti per il nostro “spostarci”, diventano un veicolo, quasi non fanno più parte di noi, ma dell’esterno, toccano la strada, le scale, anzi peggio, sono a contatto con la sporcizia della terra, lì dove i cani pisciano, dove si gettano i mozziconi di sigaretta…insomma i piedi si dimenticano in fretta, forse sono sporchi, alle volte puzzano, non servono per mangiare, giocare, cantare.
Eppure- non ce lo ricordiamo più-ma da piccolissimi,due o tre mesi di vita,mentre stavamo nudi a pancia all’aria e la mamma ci cambiava il pannolino, abbiamo incontrato questi cicciotti buffi con le piccole dita corte davanti a noi (erano i nostri piedini)e li abbiamo guardati con interesse, ci abbiamo giocato, li abbiamo messi in bocca….come è cambiato tutto questo?
Appena abbiamo cominciato a camminare ecco che i piedi sono diventati il nostro punto di contatto con la terra, importantissimo per il nostro equilibrio, la nostra possibilità di entrare nel mondo dei grandi…ma non ci abbiamo giocato più e non se ne è sentito più parlare che in negativo.
”Metti giù i piedi dal divano!...hai lasciato impronte sporche dappertutto!” ecc. ecc.
La doccia frettolosa comprende anche i piedi, ma poi li sottraiamo all’aria e alla vista imprigionandoli in calzature; solo brevi vacanze estive in sandali e ciabatte ce li fanno rivedere, anche se si incontrano ancora dei bambini che si vergognano a mostrare i piedi nudi.
Bene, dopo aver riflettuto su quanto la nostra cultura dice o non dice sui piedi, ecco una sorpresa.
Finalmente uno spettacolo in cui i piedi, liberati dal ruolo di strumenti di deambulazione, si protendono verso il cielo e si trasformano in figure umane; un po’ come burattini, ma con la grande differenza che i piedi sono vivi e trasmettono un’energia incredibile. Infatti. Dopo pochissimi istanti di sorpresa, ci si è già dimenticati che sono dei piedi, perché i personaggi prendono il sopravvento...ecco, quella è una strega, quello è il clown, quello è Pinocchio, e come tutti i piedi umani, essendo senza bocca, non parlano ma ci sanno raccontare delle storie piene di fantasia e di tenerezza.
La cosa più bella che ci dice questo spettacolo è che per fare il teatro basta un niente, bastano due piedi!
Così tutti i bambini con i loro piedi possono giocare a fare gli attori.
Dopo il grande successo di “Va’ dove ti porta il piede”, Laura Kibel ritorna con il suo nuovo grande spettacolo “A piede libero”, in scena domenica 7 aprile al Teatro Augusteo di Salerno, alle ore 11.30. Lo spettacolo è inserito nella rassegna “Le domeniche al “Teatro Augusteo con mamma e papà” ed è rivolto non solo ad un pubblico di bambini. Il costo del biglietto per assistere a questa rappresentazione è di 6 euro. Per prenotazioni telefonare ai numeri 089/2753673 o 3931703251.
La poliedrica artista, è reduce dalla collaborazione con il Cirque du Soleil, intraprende un nuovo viaggio intorno al mondo, attraverso l’incantevole tecnica di animazione del Teatro del Piede. Questo teatro di figura è l'unico in cui i "burattini" sono vivi, in carne ed ossa; infatti i protagonisti dei brevi racconti senza parole che compongono lo spettacolo, sono proprio le parti del corpo di Laura Kibel, che veste e trasforma i suoi piedi, le sue gambe, mani, ginocchia ed altro in fantastiche creature che amano soffrono e divertono. Questa straordinaria tecnica si animazione sorprende e incanta ogni spettatore che davanti ai suoi occhi vede le piante dei piedi trasformarsi in facce vive ed espressive, o un ginocchio diventare una buffa capoccia pelata in un susseguirsi di drammaturgie ironiche, poetiche o dissacranti. Non servono parole per descrivere uno spettacolo che non usa parole. Questo originale teatro visuale si avvale del sostegno di musiche di grande suggestione e impatto, capaci di sottolineare il racconto gestuale superando i confini della lingua. Per questo Laura Kibel porta i suoi spettacoli anche all'estero e si esibisce di fronte ad ogni tipo di pubblico, dai piccolissimi delle scuole materne al pubblico adulto delle sale di teatro, fino all'abbraccio eterogeneo della strada e della piazza. Grazie alla sua grande visibilità questo spettacolo può avere fino a 500 o 600 spettatori avvalendosi di una struttura praticabile alta, di una illuminazione e amplificazione adeguata e di una cornice festosa di decine di valigie dipinte a mano. Ognuna di queste valigie contiene una storia, una sorpresa, un'emozione nuova e inconfondibile. Laura Kibel già polistrumentista, musicista, costumista e scenografa in cinema e teatro, crea con le sue mani ogni elemento di scena, nasi, maschere, costumi e oggetti, e cura personalmente la colonna sonora. Laura Kibel collabora stabilmente con la Televisione Svizzera Italiana (TSI) nel programma per l'infanzia "Peo" ed ha partecipato a diverse trasmissioni televisive italiane come Uno Mattina (Rai Uno), Artisti di strada a Vigevano con Pippo Baudo (Rete Quattro), Rai Sat, "Setteperuno" (Rai Uno), "Strano ma vero" (Italia Uno). Con i suoi sketches è stata la prima testimonial per TMI (Telecom Italia), in videotelefonia, partecipando in tempo reale a fiere di telecomunicazioni come il Cebit di Hannover, Brighton, Madrid, Las Vegas, Melbourne. Ha preso parte alla fiction televisiva "Solstrom" del Cirque du Soleil a Montreal (Canada) e si è esibita a "Le plus grand Cabaret du monde" condotto da Patrick Sebastien su France 2. Serata speciale "In attesa delle Olimpiadi" TV Repubblica Popolare Cinese, "Gran Galla" TV Naz. Norvegia, Sabado a Noche TVE (Madrid), Antena Uno (Romania). La rete franco-tedesca ARTE ha dedicato un reportage di 20 minuti a L.K. "Theatre de Geste".
Molti Festival di paesi stranieri hanno invitato Laura Kibel con il suo spettacolo grazie all'aiuto di ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA, come quello di Salonicco (Grecia), Lyon (Francia), Seul (Corea del Sud), Sofia (Bulgaria), Belgrado (Rep. Serba), Sarajevo (Rep. Bosnia - Herzegovina), Zagabria (Croazia), Consolato Generale d'Italia (Paesi Bassi), Istituto Italiano di Cultura di Praga (Rep. Ceca), I.I.C. di Mosca (Russia), I.C. di Vancouver (Canada). Il lavoro di Laura Kibel è stato oggetto nel 2009 di una tesi di laurea monografica di Alida Castagna, dl titolo "Laura Kibel, cento valigie e uno spasso" ovvero "La condizione anfibia di una burattinaia" presso DAMS di Roma Tre, relatore Prof. Sammartano. Laura Kibel si avvale della collaborazione di Giuseppe Turtura, P.R. - Manager, Tecnico di consolle e autore di quasi tutte le foto di questo sito. Per la composizione della colonna sonora L.K. approfitta dell'apporto tecnico-informatico di Claudio Mura, e per la realizzazione del sito di Maurizio Fabbri.
PROFILO PEDAGOGIC0
Pensate al vostro corpo. E’ formato da parti ben distinte come la testa, le braccia, che terminano con le mani, un tronco pieno di organi importantissimi, poi due gambe che finiscono con due piedi. Ma nei nostri pensieri le varie parti del corpo sono davvero uguali? Quante volte sentiamo parlare di mani, occhi, bocca, gola, pancia…e invece non si parla quasi mai di piedi.
“Lavati le mani… non mettere le mani in bocca, ti sei pettinato?...non mangiare quello che poi ti viene mal di pancia…copriti la gola…ecc. Perché? Forse perché i nostri piedi una volta chiusi in calze e scarpe diventano gli strumenti per il nostro “spostarci”, diventano un veicolo, quasi non fanno più parte di noi, ma dell’esterno, toccano la strada, le scale, anzi peggio, sono a contatto con la sporcizia della terra, lì dove i cani pisciano, dove si gettano i mozziconi di sigaretta…insomma i piedi si dimenticano in fretta, forse sono sporchi, alle volte puzzano, non servono per mangiare, giocare, cantare.
Eppure- non ce lo ricordiamo più-ma da piccolissimi,due o tre mesi di vita,mentre stavamo nudi a pancia all’aria e la mamma ci cambiava il pannolino, abbiamo incontrato questi cicciotti buffi con le piccole dita corte davanti a noi (erano i nostri piedini)e li abbiamo guardati con interesse, ci abbiamo giocato, li abbiamo messi in bocca….come è cambiato tutto questo?
Appena abbiamo cominciato a camminare ecco che i piedi sono diventati il nostro punto di contatto con la terra, importantissimo per il nostro equilibrio, la nostra possibilità di entrare nel mondo dei grandi…ma non ci abbiamo giocato più e non se ne è sentito più parlare che in negativo.
”Metti giù i piedi dal divano!...hai lasciato impronte sporche dappertutto!” ecc. ecc.
La doccia frettolosa comprende anche i piedi, ma poi li sottraiamo all’aria e alla vista imprigionandoli in calzature; solo brevi vacanze estive in sandali e ciabatte ce li fanno rivedere, anche se si incontrano ancora dei bambini che si vergognano a mostrare i piedi nudi.
Bene, dopo aver riflettuto su quanto la nostra cultura dice o non dice sui piedi, ecco una sorpresa.
Finalmente uno spettacolo in cui i piedi, liberati dal ruolo di strumenti di deambulazione, si protendono verso il cielo e si trasformano in figure umane; un po’ come burattini, ma con la grande differenza che i piedi sono vivi e trasmettono un’energia incredibile. Infatti. Dopo pochissimi istanti di sorpresa, ci si è già dimenticati che sono dei piedi, perché i personaggi prendono il sopravvento...ecco, quella è una strega, quello è il clown, quello è Pinocchio, e come tutti i piedi umani, essendo senza bocca, non parlano ma ci sanno raccontare delle storie piene di fantasia e di tenerezza.
La cosa più bella che ci dice questo spettacolo è che per fare il teatro basta un niente, bastano due piedi!
Così tutti i bambini con i loro piedi possono giocare a fare gli attori.
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