Atto aziendale Asl Sa2
La Conferenza dei Sindaci chiede una approfondita discussione per decidere la programmazione delle attività assistenziali
Data pubblicazione 11/10/2006
La recente decisione assunta dal Direttore Generale della ASL SA2 di approvazione della rimodulazione dell’Atto Aziendale, in palese indifferenza nei confronti del parere espresso dal Presidente della Conferenza dei Sindaci, invita formalmente la Direzione Generale a posticipare tale adempimento alla definizione, ovviamente prioritaria, della programmazione delle attività assistenziali, tenuto conto anche della riduzione delle risorse economiche, è assolutamente non condivisibile, sia sul piano istituzionale che nel merito delle conseguenze concrete che tale inopportuna e, per noi, inadeguata determinazione comporta.
L’Atto Aziendale rappresenta lo strumento che disciplina il funzionamento e la organizzazione dell’Azienda Sanitaria, non certamente può essere utilizzato quale strumento di programmazione delle attività assistenziali , territoriali ed ospedaliere. Operando attraverso di esso, come accaduto, si interviene acriticamente sull’organizzazione, senza aver prima definito quali servizi e prestazioni, anche quantitativamente, si intende erogare alla collettività assistita.
La Conferenza dei Sindaci – afferma il presidente della IV commissione consiliare permanente sulla sanità Raffaele Ferraioli - attraverso una approfondita analisi dei bisogni, ha in corso la elaborazione delle prescritte, dalla Legge, Linee Guida da indicare alla ASL per la programmazione delle attività assistenziali, affinché, come anche la determinazione assunta dimostra, la organizzazione e programmazione dei servizi sanitari non continui ad essere un processo autoreferenziale, antidemocratico ed illegittimo.
La Regione, con Atto Deliberativo del Luglio scorso, ha disposto che le ASL adottino i Programmi delle Attività Territoriali ed il Piano Attuativo Locale ( Piano di Programmazione Triennale delle Attività) entro Gennaio, ed è su tali atti di programmazione che la ASL dovrà confrontarsi, ripeto nel rispetto della Legge ( D.Lgs. 502\92 e seguenti, Piano Sanitario Regionale), con gli Enti Locali, le Associazioni dei Cittadini, il Sindacato e gli Operatori Sanitari per una programmazione condivisa, cui solo poi potrà, e dovrà nuovamente, seguire la rimodulazione dell’Atto Aziendale.
Salerno 11 ottobre 2006 Addetto stampa