Convegno "Democrazia e governo delle complessità"
On line le dichiarazioni di Vincenzo De Luca
Data pubblicazione 26/06/2013
Venerdì 28 giugno, alle ore 18.30, presso il Salone dei Marmi del Palazzo di Città, si è tenuto il convegno "Democrazia e governo delle complessità" organizzato dall'associazione VitAttiva. L'incontro è stato coordinato dal Consigliere Comunale Anna Ferrazzano.Sono intervenuti il filosofo Aldo Masullo e il Sindaco di Salerno e Vice Ministro alle Infrastrutture Vincenzo De Luca.
"Siamo entrati in una fase di stanchezza della democrazia - ha dichiarato il Sindaco e Vice Ministro De Luca - una fase che rischia di travolgere l'idea stessa di sistema democratico. Noi siamo abituati a pensare alla democrazia come ad un qualcosa di semplice e di acquisito per sempre. In realtà, la democrazia è qualcosa che abbiamo acquisito solo di recente e che nasconde in sé qualcosa di violento, di spietato, di cinico. Se non si ha questa consapevolezza si rischia di parlare di qualcosa di astratto.
Oggi il percorso democratico, che nella storia ha già attraversato un percorso complesso e accidentato, è reso ancor più problematico perché è sopraggiunta una complessità enorme, mai conosciuta. Sono cambiati radicalmente i parametri di tempo e spazio. Come si fa a governare una realtà così complessa e globalizzata? Come si fa a governare con il nostro sistema democratico tanti paesi che ora si affacciano alla ribalta internazionale? E come si fa a governare un paese come l'Italia che porta con sé dei vizi interni che rendono la vecchia democrazia qualcosa di povero?
L'Italia è sempre il paese del trasformismo, è un paese privo di coerenza in cui nessuna forza politica ha avuto un vero ruolo educativo. Ed è un paese nel quale, soprattutto al Sud, si è andati avanti per decenni con la sensazione dell'assoluta assenza dello Stato. A tutto ciò si aggiunge una pubblica amministrazione che non è il luogo in cui si esprime il servizio ai cittadini, ma quello del blocco di ogni potere decisionale.
Se si vorrà davvero governare questa complessità, si dovrà pensare seriamente a istituzioni sovranazionali e soprattutto ad una democrazia che tenga insieme partecipazione e decisione: se questi due aspetti non si tengono insieme, la democrazia muore. Come diceva Russel, la partecipazione portata all'eccesso rende impossibile la vita democratica. I cittadini si sono allontanati dalla vita pubblica perché hanno l'impressione che la vita pubblica sia il luogo della produzione di chiacchiere, il luogo dove non si decide mai nulla.
Dovremo, infine, formare i cittadini e dovremo farlo dando l'esempio noi per primi. Senza il senso del dovere non si può governare un paese; ed in questo è fondamentale il ruolo delle scuole. Formare donne e uomini animati da spirito civico è condizione esserenziale della democrazia. Ogni essere umano deve fare il proprio dovere perché è giusto farlo e non in nome del raggiungimento del potere. L'obiettivo di un essere umano non può essere il potere: di potere non si vive, di relazioni umane e di pace interiore sì".