Crocifisso ritrovato
Una fiera antica per tutto il centro storico
Data pubblicazione 27/04/2007
“Noi Manfredi re di Sicilia, per supplica di Giovanni Da Procida, concediamo che in Salerno si faccia una fiera generale”. Era di maggio, 1259, quando dalla sua dimora di Lucera, Manfredi emanò un decreto che avrebbe consentito alla città campana di allestire una fiera con crescita esponenziale fino all’Ottocento, un appuntamento importante, di rilievo europeo.
Riprendendo questa antica tradizione, dal 28 aprile al 1 maggio 2007 ritorna nel centro storico di Salerno, interessando oltre venti siti, “Il Crocifisso ritrovato”, che intende recuperare le tradizioni legate all’antico evento fieristico.
Si parte dalle suggestioni della leggenda sottesa alla fiera: “sulle tracce di Pietro Barliario”, questo il sottotitolo che spiega perché la fiera assunse il nome di Crocifisso. Pietro Barliario, mago, alchimista e architetto, si sarebbe pentito dei suoi misfatti proprio dinanzi ad un Crocifisso (esistente realmente e custodito oggi nel Museo Diocesano di Salerno). Si racconta che il Cristo avrebbe chinato la testa in segno di perdono dinanzi al Barliario sinceramente pentito. La leggenda vuole che il mago architetto avesse costruito l’acquedotto in una sola notte con l’aiuto del diavolo. Quando i figli scoprirono le sue trame diaboliche, Pietro li uccise, ma pentitosi subito corse in chiesa, dove passò tre giorni a pregare. Infine ottenne il perdono divino, testimoniato dal miracolo e visse i suoi ultimi anni come asceta nell’abbazia. I pochi resti dell’acquedotto oggi visibili, a via Arce, sono detti per questo motivo “archi del diavolo”.
Il Crocifisso pertanto come storia della conversione di Pietro Barliario ma soprattutto come spaccato della storia di Salerno economica e professionale del passato, attraverso il richiamo alla grandiosa Fiera del Manfredi, che dal Duecento trasformò Salerno in uno dei più fervidi empori commerciali del Mediterraneo.
Un richiamo anche al presente e ad un centro storico che sta rinascendo.
E ancora la Salerno culla della medicina con la sua Scuola Medica:la Hippocratica Civitas, centro culturale di assoluta avanguardia ove confluirono il pensiero e le conoscenze di diverse culture, la greca, la latina, l’islamica e l’ebraica, e che proprio all’epoca di Pietro Barliario viveva un periodo di massimo splendore.
Il crocifisso ritrovato si avvale del patrocinio del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno, dell’Assessorato all’Agricoltura della Provincia, della Camera di Commercio, della Fondazione Sichelgaita, dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e dell’Ept di Salerno. Una straordinaria sinergia che porta a ringraziare anche la Curia Arcivescovile, la Soprintendenza Bapasaad di Salerno e Avellino, i parroci della cattedrale e delle parrocchie interessate, l’Associazione Fap (Federazione Artigiana Pasticcieri), l’associazione Erchemperto, l’Aci, l’Aicar, l’Associazione “il Centro Storico”.