Fondazione Filiberto Menna - "La mostra è aperta"
Artisti in dialogo con Harald Szeemann", al Santa Sofia fino al 3 novembre
Data pubblicazione 06/10/2010
Proseguendo il percorso intrapreso lo scorso anno con la mostra Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte contemporanea, la Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi d’Arte Contemporanea propone, a cura di Stefania Zuliani, un inedito progetto dedicato ad Harald Szeemann, una delle voci più significative della critica d’arte del secolo scorso.
Un’esposizione – La mostra è aperta. Artisti in dialogo con Harald Szeemann ne è il titolo – una giornata di studi – Esposizioni. Lo spazio delle mostre nella critica contemporanea – attività e laboratori didattici che, assieme, nel prossimo mese di ottobre proporranno a Salerno una riflessione plurale su Szeemann, figura complessa di critico e curatore che nel corso della sua lunga attività ha contribuito a trasformare profondamente il significato della mostra, facendone un luogo aperto e di trasformazione.
Un lavoro teorico di straordinaria forza visionaria che la mostra e la giornata di studi, promossi dalla Fondazione Filiberto Menna con il sostegno del Comune di Salerno, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Beni culturali e il contributo della Provincia di Salerno, della Regione Campania e della Fondazione Carisal, riattraverseranno grazie all’intervento di sei artisti internazionali e di alcuni protagonisti della critica d’arte in Italia.
La mostra è aperta. Artisti in dialogo con Harald Szeemann
Dal 9 ottobre al 3 novembre 2010, Chiesa dell’Addolorata / Complesso Monumentale di S. Sofia, Largo Abate Conforti - Salerno
Mostra a cura di Stefania Zuliani
Aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20 - Sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21
Tra i protagonisti della scena critica del secondo Novecento, Harald Szeemann nel corso della sua lunga
attività, scandita da mostre e progetti indimenticabili – Quando le attitudini diventano forma (1969), la
Documenta 5 a Kassel (1972), il lavoro infinito sul Museo delle ossessioni, le edizioni 1999 e 2001 della
Biennale di Venezia… – ha posto le basi di un lavoro critico innovativo disegnando un percorso
metodologico che ha saputo modificare gli statuti interni dell’esposizione facendone luogo critico e creativo
per eccellenza.
La mostra è aperta. Artisti in dialogo con Harald Szeemann è un progetto espositivo, a cura di Stefania
Zuliani, con cui, attraverso opere, per lo più site-specific, realizzate da sei protagonisti della scena
espositiva internazionale – Mrdjan Bajic, Danilo Correale, Stanislao Di Giugno, mk, Perino & Vele,
Carlotta Sennato –, la Fondazione Filiberto Menna intende disegnare un nuovo momento di riflessione su
un pensiero, quello di Szeemann appunto, che ha fatto della mostra uno spazio privilegiato di confronto, un
vivace crocevia di scambi disciplinari, occasione costante di ibridazione di codici ed esperienze. Un’opera
d’arte totale, confluenza di linguaggi e, soprattutto, di arte e vita, che Szeemann ha pensato sempre in
relazione con lo spazio, concreto e simbolico, dell’esposizione, suggerendo una modalità di lettura
dell’esperienza artistica arrischiata, capace di accogliere in sé anche il fallimento. Un approccio coraggioso
che merita di essere ripensato in un momento storico, il nostro, segnato dal moltiplicarsi impressionante delle mostre e delle biennali come pure dalla crescita, davvero globale, dei musei, cui però non sembra
corrispondere l’azzardo di una differente, più coraggiosa interpretazione del ruolo dell’arte e della critica.
La mostra, interamente prodotta per l’occasione, si avvale del contributo curatoriale di Alessandro Demma,
Maria Giovanna Mancini e Antonello Tolve, giovani critici d’arte impegnati in un percorso di ricerca
nell’ambito del Dottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica
dell’Università degli Studi di Salerno.
GIORNATA DI STUDI su "Esposizioni. Il ruolo delle mostre nella critica contemporanea"
22 ottobre 2010, ore 18, Sala Conferenze della Fondazione Filiberto Menna
Muovendo dalla lezione complessa di Szeemann e attraverso il contributo di alcune tra le voci che animano il dibattito critico più recente, una giornata di studi proverà a fare il punto sulla questione, attualissima, dell’esposizione e del suo significato all’interno del contemporaneo sistema dell’arte La Giornata di Studi, che si svolgerà il 22 ottobre 2010 presso la Sala Conferenze della Fondazione Filiberto Menna di Salerno, prevede la presenza di alcuni critici e curatori attivi sulla scena internazionale – hanno già dato la loro adesione Stefano Chiodi, Roberto Pinto, Gabi Scardi ed Eugenio Viola – che, confrontandosi con Angelo Trimarco, Presidente della Fondazione, e con Stefania Zuliani, curatrice del progetto e docente di Storia e teoria del museo contemporaneo all’Università di Salerno, daranno il proprio contributo ad un dibattito sulle attuali metodologie curatoriali riflettendo sul tema della site specificity, sul rapporto tra arte e museo, sulle nuove strategie di comunicazione e di esposizione dell’opera. Una articolata discussione che a partire dalla relazione opera-spazio espositivo intende affrontare il problema dello statuto della critica e del ruolo, sempre più creativo, del pubblico.
Il museo delle meraviglie: Laboratori didattici e visite guidate, 12- 27 ottobre 2010
Per alimentare un più intenso e consapevole contatto con il pubblico e nella convinzione che l’educazione
all’arte sia attualmente una forma irrinunciabile di intervento, critico e creativo, la Fondazione Filiberto
Menna proporrà in occasione dell’esposizione La mostra è aperta. Artisti in dialogo con Harald Szeemann
una serie di laboratori didattici che coinvolgeranno studenti universitari e alunni delle scuole salernitane.
Consolidando una tradizione inaugurata nel 2007 con il ciclo Imparare al museo. L’artista l’opera il
pubblico, la Fondazione, da sempre attenta alle strategie educative dedicate all’arte contemporanea, luogo
del dialogo e dell’ospitalità, organizzerà con il supporto di operatori esperti e attraverso l’impegno,
progettuale e operativo, di studenti del corso di Storia e teoria del museo in età contemporanea della Laurea
Magistrale in Storia e critica d’arte dell’Università di Salerno laboratori didattici rivolte ai bambini e visite
guidate per gli studenti delle scuole medie superiori.
Due i laboratori proposti: Le forme dell’opera, in cui sarà data l’opportunità di riflettere sulle diverse forme
assunte oggi dall’opera d’arte attraverso una serie di attività manuali che vedranno protagonisti gli stessi
bambini; Il museo delle meraviglie, in cui i bambini verranno invitati a costruire un proprio museo attraverso
immagini e oggetti del proprio quotidiano, sulla traccia del Museo delle ossessioni di Szeemann.
Gli stessi temi – le trasformazioni dell’opera d’arte e i nuovi linguaggi dell’arte, il significato del museo
come luogo di memoria e produzione dell’arte ma anche stanza delle meraviglie – saranno affrontati nelle
visite guidate rivolte agli studenti delle scuole medie superiori, che potranno avvicinare attraverso la voce
degli studenti universitari e nell’incontro diretto con le opere aspetti e problemi dell’arte contemporanea.
· Harald Szeemann
Critico e storico dell’arte, curatore indipendente ante litteram e inventore di una pratica curatoriale creativa, aperta a linguaggi differenti e a differenti interpretazioni dello spazio espositivo, Harald Szeemann, nato a Berna l’11 giugno 1933 e scomparso a Tegna il 18 febbraio 2005, ha segnato con la sua attività uno dei percorsi più interessanti della critica d’arte del secondo Novecento. Amante della mostra in quanto saggio visivo, effimero ma efficace nel proporre allo spettatore un flusso complesso di idee e di emozioni, Szeemann ha interpretato il proprio viaggio nell’arte come occasione di costante dialogo fra l’arte e la vita, come manifestazione di un pensiero “selvaggio”, a un tempo indisciplinato e rigoroso, costruito attorno ad alcuni luoghi e metafore ricorrenti. Mitologie individuali, Il museo delle ossessioni, le Macchine celibi: questi alcuni dei temi e delle figure che il critico ha affrontato nel corso degli anni, costruendo un’esperienza critica che è davvero opera d’arte totale. Direttore, dal 1961 al 1969, della Kunsthalle di Berna e organizzatore di alcune delle mostre più interessanti del secolo scorso – ha, tra l’altro, curato, nel 1972, a Kassel, Documenta 5 ed è stato coorganizzatore della sezione Aperto alla Biennale di Venezia del 1980 di cui, per il quadriennio 1998-2002, ha diretto la sezione Arti Visive –, Szeemann ha sempre proposto un percorso trasversale e libero. Amico degli artisti – fra i suoi rapporti d’elezione, quello,davvero cruciale, con Beuys – ne ha accompagnato costantemente il percorso per fare dello spazio espositivo luogo d’azione comune, riflessiva e creativa. Un progetto e un compito, il suo, irrinunciabile e per la vita in cui egli ha espresso «il desiderio di un posto, anche solo mentale, dove ricordi o avvistamenti di energie che operano nella sfera dell'invisibile,vengono raccolti, valutati in modo speculativo e messi a nudo nel tentativo di renderli visibili».
· La Fondazione Filiberto Menna
Nata nel 1989 per volontà della famiglia Menna, la Fondazione Filiberto Menna – Centro Studi d’Arte Contemporanea promuove iniziative e progetti volti a diffondere ed approfondire la conoscenza del presente dell’arte, rinnovando così la lezione teorica dello studioso salernitano, fra i protagonisti del dibattito critico del secondo Novecento. Distinguendo la propria azione da quella degli altri attori impegnati nel campo dell’arte, la Fondazione svolge la propria missione culturale con precise strategie operative che privilegiano il confronto critico e l’educazione, in una prospettiva orientata a quella “costruzione del nuovo” di cui lo stesso Menna è stato costante promotore nel corso della sua attività di ricerca.
Avvalendosi della collaborazione di giovani studiosi e grazie alla presenza di strutture e di strumenti adatti a realizzare iniziative legate all’attualità, la Fondazione, che ospita al suo interno una Biblioteca e una Mediateca, si presenta come spazio dinamico e polifunzionale: un luogo di studio e un laboratorio creativo in grado di monitorare i territori dell’arte contemporanea e di dare un futuro alle idee dell’arte e della critica.