Il Sindaco De Luca al "Pride Park" per l'incontro della Carovana Antimafie
"Giornata di grandi significati simbolici. Il Pride un bellissimo momento di confronto"
Data pubblicazione 24/05/2012
Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca è intervenuto nel pomeriggio di giovedì 24 maggio all'incontro della Carovana Antimafie, che si è tenuto presso il 'Pride Park', il villaggio dei diritti del 'Salerno Campania Pride' nel parco ex Salid.
"Una giornata di grandi significati simbolici", l'ha definita il Sindaco De Luca, che ha sottolineato come simili iniziative "confermino l'intento di combattere per la legalità, di ricordare e celebrare le vittime della lotta alla mafia, come Falcone e Borsellino, due uomini che, pur sapendo di andare incontro alla morte, hanno deciso di non mollare. Questo ha ancor più valore in un Paese come l'Italia, e soprattutto al Sud, dove spesso lo Stato sembra non esserci.
Le stragi del 1992 segnarono il crollo dell'Italia, furono il nostro 11 settembre; ma segnarono anche il momento della nascita di una nuova speranza rappresentata proprio da quei due eroi. Oggi il clima è diverso: viviamo un momento di smarrimento e di ripiegamento e al contempo non nutriamo neanche più la speranza in un cambiamento, anche in virtù della pochezza della nostra classe dirigente, capace solo di creare parole. E una democrazia che vive di sole parole è destinata a morire.
Dobbiamo combattere contro la criminalità - ha proseguito il Sindaco di Salerno - Dobbiamo farlo innanzitutto dall'alto, eliminando quel sistema di compromissione della politica che è ciò che dà linfa vitale alla malavita organizzata. Dobbiamo, però, lavorare anche dal basso, lottare affinché ogni cittadino acquisisca quel senso civico che faccia comprendere che il bene pubblico tocca la sensibilità e la responsabilità di ciascuno. E poi la criminalità si combatte tentando di spezzare la catena delle vendette. Dobbiamo essere inflessibili contro chi commette crimini; ma guai a noi se non offriamo ai ragazzi e alle famiglie quella possibilità di uscire dalla spirale delle vendette che troppo spesso si innesca in certi ambienti.
Dobbiamo, inoltre, convincerci che la legalità si coniuga con la sicurezza; la legalità vale per tutti e dobbiamo imporre a tutti il rispetto delle regole. Questo perché chi è più interessato alla sicurezza non è certo il miliardario che magari vive fuori dall'Italia o in qualche villa protetta dalla vigilanza, ma il cittadino comune che vive nelle strade e nelle piazze delle città. La sicurezza è una funzione della vita sociale per tutti, un bene della cui mancanza fanno le spese soprattutto i più poveri e i più deboli.
Questo vale a maggior ragione in un momento in cui le difficoltà finanziarie riducono drasticamente le possibilità di garantire adeguate condizioni di sicurezza. Abbiamo il dovere di resistere, ma anche di aprire gli occhi. Oggi più che mai dobbiamo tener vivi, soprattutto nei giovani, i sentimenti di legalità e rispetto reciproco".
Di qui il ringaziamento finale del Sindaco De Luca agli organizzatori del Pride, "un bellissimo momento di confronto di idee e sensibilità diverse. Avete avuto il garbo di toccare temi difficilissimi - ha concluso il primo cittadino - dando a tutti noi una lezione di tolleranza. Sono certo che la manifestazione finale di sabato sarà l'immagine del pluralismo, della tolleranza, del confronto. Da questa esperienza può nascere a Salerno un centro permanente di discussione sui temi legati alla battaglia per i diritti civili e contro l'omofobia. E' un motivo di onore aver ospitato questa splendida iniziativa".
"Una giornata di grandi significati simbolici", l'ha definita il Sindaco De Luca, che ha sottolineato come simili iniziative "confermino l'intento di combattere per la legalità, di ricordare e celebrare le vittime della lotta alla mafia, come Falcone e Borsellino, due uomini che, pur sapendo di andare incontro alla morte, hanno deciso di non mollare. Questo ha ancor più valore in un Paese come l'Italia, e soprattutto al Sud, dove spesso lo Stato sembra non esserci.
Le stragi del 1992 segnarono il crollo dell'Italia, furono il nostro 11 settembre; ma segnarono anche il momento della nascita di una nuova speranza rappresentata proprio da quei due eroi. Oggi il clima è diverso: viviamo un momento di smarrimento e di ripiegamento e al contempo non nutriamo neanche più la speranza in un cambiamento, anche in virtù della pochezza della nostra classe dirigente, capace solo di creare parole. E una democrazia che vive di sole parole è destinata a morire.
Dobbiamo combattere contro la criminalità - ha proseguito il Sindaco di Salerno - Dobbiamo farlo innanzitutto dall'alto, eliminando quel sistema di compromissione della politica che è ciò che dà linfa vitale alla malavita organizzata. Dobbiamo, però, lavorare anche dal basso, lottare affinché ogni cittadino acquisisca quel senso civico che faccia comprendere che il bene pubblico tocca la sensibilità e la responsabilità di ciascuno. E poi la criminalità si combatte tentando di spezzare la catena delle vendette. Dobbiamo essere inflessibili contro chi commette crimini; ma guai a noi se non offriamo ai ragazzi e alle famiglie quella possibilità di uscire dalla spirale delle vendette che troppo spesso si innesca in certi ambienti.
Dobbiamo, inoltre, convincerci che la legalità si coniuga con la sicurezza; la legalità vale per tutti e dobbiamo imporre a tutti il rispetto delle regole. Questo perché chi è più interessato alla sicurezza non è certo il miliardario che magari vive fuori dall'Italia o in qualche villa protetta dalla vigilanza, ma il cittadino comune che vive nelle strade e nelle piazze delle città. La sicurezza è una funzione della vita sociale per tutti, un bene della cui mancanza fanno le spese soprattutto i più poveri e i più deboli.
Questo vale a maggior ragione in un momento in cui le difficoltà finanziarie riducono drasticamente le possibilità di garantire adeguate condizioni di sicurezza. Abbiamo il dovere di resistere, ma anche di aprire gli occhi. Oggi più che mai dobbiamo tener vivi, soprattutto nei giovani, i sentimenti di legalità e rispetto reciproco".
Di qui il ringaziamento finale del Sindaco De Luca agli organizzatori del Pride, "un bellissimo momento di confronto di idee e sensibilità diverse. Avete avuto il garbo di toccare temi difficilissimi - ha concluso il primo cittadino - dando a tutti noi una lezione di tolleranza. Sono certo che la manifestazione finale di sabato sarà l'immagine del pluralismo, della tolleranza, del confronto. Da questa esperienza può nascere a Salerno un centro permanente di discussione sui temi legati alla battaglia per i diritti civili e contro l'omofobia. E' un motivo di onore aver ospitato questa splendida iniziativa".
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