Il Sindaco De Luca a Verona per un confronto Nord-Sud sul Federalismo. In agenda anche un incontro con il Sindaco Tosi
Mercoledì 1 giugno 2011
Data pubblicazione 01/06/2011
Un cordiale incontro con Il Sindaco Flavio Tosi ha inaugurato la visita a Verona del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, protagonista a Verona di un dibattito dedicato al Federalismo tra Nord e Sud del Paese.
La presenza di De Luca a Verona è stato notata da molti cittadini nel corso di una passeggiata per le strade del centro scaligero. In tanti hanno avvicinato il Sindaco di Salerno per complimentarsi con lui e la città per gli straordinari risultati raggiunti nel campo dell’ambiente, della trasformazione urbana, della qualità della vita.
All’insegna della reciproca stima personale ed istituzionale l’incontro con il Sindaco di Verona Flavio Tosi che si è rallegrato con il collega salernitano per lo straordinario risultato elettorale conseguito due settimane orsono. Durante il colloquio è emersa la comune esigenza di difendere e rafforzare il sistema delle autonomie locali, in un momento di complicata congiuntura economica e sociale, che per i cittadini sono rimasti il più credibile e vicino interlocutore istituzionale con particolare riguardo per i temi della sicurezza, delle politiche sociali, del lavoro. Immaginata, al momento dello foto ricordo con sullo sfondo il celebre monumento, una sinergia artistica tra l’Arena di Verona ed il Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno.
Il Sindaco Vincenzo De Luca è poi arrivato al Castello di Montorio per il dibattito, nell’ambito della Festa Democratica, dedicato a Federalismo . Nord e Sud a confronto” con la partecipazione di Flavio Zanonato Sindaco di Padova ed il professor Massimo Bordignon dell’Università Cattolica di Milano.
Un confronto a trecentosessanta gradi tra due esperienze amministrative diverse, ma con una matrice comune relativa ai tagli nei trasferimenti del governo centrale ed all’incertezza su di una riforma federalista ben poco chiara nei parametri sociali, economici, istituzionali più rilevanti.
“Subiamo da anni tagli per decine di milioni di euro ed abbiamo problemi persino a garantire le manutenzioni ordinarie e la pubblica illuminazione. Poi va denunciata con forza la rapina di trentadue miliardi di risorse strategiche che dal Sud sono state scippate a favore del Nord per coprire i buchi dell’Alitalia, pagare le quote latte….
Più che di federalismo – ha proseguito De Luca – preferisco parlare di sussidiarietà, la necessità d’avvicinare cioè le decisioni ai cittadini che con il loro voto possono controllare l’operato dei responsabili delle decisioni stesse.
Non possiamo più reggere un impianto con nove livelli istituzionali dove tutti fanno ed hanno competenze sule stesse cose. Ci vuole una razionalizzazione per ragioni operative e di spesa; penso – ad esempio – alla ridefinizione precisa e tassativa delle competenze delle Province (sistema viario, formazione professionale, assetto idrogeologico del territorio) o alla rimodulazione delle circoscrizioni giudiziarie.
E’ significativo che tra le cose da fare per il rilancio dell’Italia nella sua recentissima relazione il Governatore uscente della Banca d’Italia Draghi non faccia mai riferimento al Federalismo.
E’ necessario cambiare pagina. In una situazione sociale ed economica così drammatica dobbiamo inaugurare una nuova stagione nel governo dell’Italia e delle città.
Ci vuole una classe dirigente nuova non per anagrafe ma per attributi, risultati raggiunti, capacità di comunicare.
Da Sindaco mi dico pronto a rinunciare ad ogni meccanismo di solidarietà; si stabiliscano in modo oggettivo i costi dei servizi standard e la quota di risorse che ad ogni comune compete in ragione della popolazione amministrata. A quel punto si facciano controlli serrati sull’azione amministrativa; non è possibile che chi sfora i bilanci venga premiato. Chi sbaglia deve andare a casa.
Vanno poi introdotti meccanismi di premialità per le amministrazioni più dinamiche e capaci sconfiggendo il tremendo paradosso dell’efficienza che punisce le amministrazioni più efficaci come nel caso di Salerno, ad esempio, per i rifiuti. Noi siamo il primo capoluogo d’Italia per differenziata e rischiamo un disastro ambientale per responsabilità di altri enti che non fanno il loro dovere. In questa prospettiva di corretta competizione territoriale sono anche favorevole all’introduzione di tasse di scopo per la realizzazione di specifici e condivisi obiettivi amministrativi”.