La Buona Novella di Fabrizio de André
La presentazione lunedì 16 gennaio, ore 11.00, a Palazzo di Città
Data pubblicazione 12/01/2012
Torna “Coro in Coro”, VIII edizione del festival di musica polifonica curato dall’Associazione Estro Armonico. La serata conclusiva di giovedì 19 gennaio, ore 20.30, al Teatro Augusteo, sarà dedicata al maestro genovese Fabrizio de Andrè. Il coro, con voce solista di Chiara Riondino e arrangiamento di Roberto Marino, eseguirà la Buona Novella, opera ispirata ai Vangeli apocrifi. L'evento è staoto presentato lunedì 16 gennaio nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il Salone del Gonfalone di Palazzo di Città.
I testi della Buona Novella mantengono ancora oggi intatta la loro forza eversiva e riproporli alla cittadinanza, ai giovani in particolare, è la sfida per ricreare un contesto di condivisione rilanciando il comune sentire indispensabile a ripensare il futuro in questo delicato momento storico.
Quello che De Andrè trae dagli apocrifi è un ricco materiale narrativo che si avvicina dalla sua personale visione, laica ed umana, del Gesù redentore. Tutti i personaggi: Maria, Giuseppe, il ladrone Tito e Gesù, diventano nel racconto uomini, assumendo i toni dell''incertezza, del dubbio, della tragedia e della felicità, caratteri propri ad ogni essere umano. Citando De Andrè, "Gesù di Nazareth è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi.
La Buona novella scritta nel 1969 è il capolavoro composto nel pieno della contestazione studentesca e operaia, del fermento politico, della lotta di classe. Nell'album leggendario si condensano straordinariamente sacro e profano, amore e odio, viene riletta la figura del Cristo, uomo puro mandato a morire da una società borghese, e dove la figura di Maria, non più solo Madonna, è semplicemente prima di tutto: Donna. Un'opera musicale che è in realtà poesia pura, dimostrazione palese del genio di Fabrizio De Andre'.
Arrangiamento: M.° Roberto Marino
Orchestra: Akroaterion
Coro: Estro Armonico
Solista: Chiara Riondino
I testi della Buona Novella mantengono ancora oggi intatta la loro forza eversiva e riproporli alla cittadinanza, ai giovani in particolare, è la sfida per ricreare un contesto di condivisione rilanciando il comune sentire indispensabile a ripensare il futuro in questo delicato momento storico.
Quello che De Andrè trae dagli apocrifi è un ricco materiale narrativo che si avvicina dalla sua personale visione, laica ed umana, del Gesù redentore. Tutti i personaggi: Maria, Giuseppe, il ladrone Tito e Gesù, diventano nel racconto uomini, assumendo i toni dell''incertezza, del dubbio, della tragedia e della felicità, caratteri propri ad ogni essere umano. Citando De Andrè, "Gesù di Nazareth è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi.
La Buona novella scritta nel 1969 è il capolavoro composto nel pieno della contestazione studentesca e operaia, del fermento politico, della lotta di classe. Nell'album leggendario si condensano straordinariamente sacro e profano, amore e odio, viene riletta la figura del Cristo, uomo puro mandato a morire da una società borghese, e dove la figura di Maria, non più solo Madonna, è semplicemente prima di tutto: Donna. Un'opera musicale che è in realtà poesia pura, dimostrazione palese del genio di Fabrizio De Andre'.
Arrangiamento: M.° Roberto Marino
Orchestra: Akroaterion
Coro: Estro Armonico
Solista: Chiara Riondino
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