Mostra d’Arte “Deae Maris"
A San Pietro a Corte l'esposizione delle sculture ecosostenibili di Olga Marciano
Data pubblicazione 16/05/2016
In occasione de La notte dei Musei, promossa dal MiBACT, che quest’anno coincide con la data prevista per Salerno Porte Aperte, organizzata dal Comune di Salerno, I’Ipogeo del Complesso Monumentale di San Pietro a Corte ospiterà la Mostra d’Arte “Deae Maris” organizzata da Salerno in Arte con la collaborazione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, e con il patrocinio del Comune di Salerno, nella quale saranno esposte le sculture ecosostenibili di Olga Marciano, dedicate alla salvaguardia del mare. Le Deae Maris, le divinità del mare, un mare stanco ed umiliato, recapitano alcuni messaggi all’uomo, affinché egli possa soffermarsi a riflettere.
La mostra sarà presentata alla Stampa il 17 maggio alle ore 10,00 e resterà aperta fino al 25 maggio 2016, dalle ore 9.30 alle ore 18.30, tutti i giorni escluso il lunedì. Per la serata del 21 maggio, a partire dalle ore 20.00, è programmato il Vernissage, durante il quale si potranno ascoltare i messaggi del mare, recapitati dalle divinità all’uomo. Suggestiva sarà l’ambientazione, che oltre alla comprovata bellezza del luogo, si presenterà con una veste nuova, fatta di luci blu ed accompagnata dal rumore del mare.
Arte contemporanea all’interno di un prestigioso sito archeologico, uno dei luoghi più significativi dell’antichità e della Città di Salerno, che viene apparentemente “alterato” ed “invaso” dalla presenza di elementi extra-contestuali. L’obiettivo della scelta del contesto è stato quello di tentare una comunicazione fra l’antichità e la contemporaneità, fra le realtà architettoniche ed artistiche del passato e le espressioni del presente, una convivenza fra mondi certamente distanti, un contatto tra sfere artistiche differenti, con linguaggi distinti ed autonomi, ma non per questo inconciliabili. Una lingua antica, il latino, intitola la rassegna e tiene a battesimo tutte le sue opere, che fanno parte di una storia remota, per quanto immaginaria. Anche la tecnica utilizzata per la realizzazione delle sculture, il riciclo artistico dei rifiuti, ha un’anima antichissima. Solo la contemporaneità della creazione delle stesse appartiene al presente, insieme al concetto dell’eco-sostenibilità che vi è sotteso.Tutte le sculture, infatti, sono state realizzate con materiali di scarto - rifiuti - riciclabili, attraverso un lungo processo di lavorazione e trasformazione. Non si tratta di meri assemblaggi. Il materiale trattato in prevalenza è costituito da cartone, carta di quotidiani, plastica, legni provenienti dal mare, e tanti piccoli ricordi di viaggi e di memorie importanti della vita, sabbia, legni, conchiglie, sassi, coralli e vetri levigati, raccolti ovunque e conservati gelosamente per anni. Per la lavorazione sono stati utilizzati collanti e colori naturali.La mostra è come un poema epico, che narra le vicende mitiche del mare, l’eterno mare, origine di vita e di civiltà, ormai sfiancato dai soprusi dell’uomo, un mare che si ribella e, parla, attraverso le creature misteriose degli abissi, riemerse dalle profondità, per recapitare all’uomo degli importanti messaggi, custoditi in bottiglia.Il mare è uno stato mentale, una condizione imprescindibile dell’esistenza, un padre che ci parla, potente e maestoso e merita ascolto, amore e rispetto. “… Questo mare è pieno di voci …”Le Deae Maris sono le sirene spiaggiate di Ulisse, coperte di fossili marini, sono le grandi conchiglie di un tempo, oggi abitate da ospiti paguri, sono le vecchie tavole di legno, sopravvissute alle onde, che diventano arche di sopravvivenza delle genti che cercano una speranza in luoghi diversi. Sono i pesci che nel loro silenzio gridano e cercano rispetto. Sono gli uccelli deformi e malati, che tentano di sopravvivere ai disastri dello sfruttamento dell’uomo, sono i nostri figli, che devono imparare a rispettare l’ambiente, ma soprattutto, siamo noi, che abbiamo il dovere di trasmettere loro e alle future generazioni un mondo pulito, sano, vivibile, così come ci è stato regalato.
La mostra sarà presentata alla Stampa il 17 maggio alle ore 10,00 e resterà aperta fino al 25 maggio 2016, dalle ore 9.30 alle ore 18.30, tutti i giorni escluso il lunedì. Per la serata del 21 maggio, a partire dalle ore 20.00, è programmato il Vernissage, durante il quale si potranno ascoltare i messaggi del mare, recapitati dalle divinità all’uomo. Suggestiva sarà l’ambientazione, che oltre alla comprovata bellezza del luogo, si presenterà con una veste nuova, fatta di luci blu ed accompagnata dal rumore del mare.
Arte contemporanea all’interno di un prestigioso sito archeologico, uno dei luoghi più significativi dell’antichità e della Città di Salerno, che viene apparentemente “alterato” ed “invaso” dalla presenza di elementi extra-contestuali. L’obiettivo della scelta del contesto è stato quello di tentare una comunicazione fra l’antichità e la contemporaneità, fra le realtà architettoniche ed artistiche del passato e le espressioni del presente, una convivenza fra mondi certamente distanti, un contatto tra sfere artistiche differenti, con linguaggi distinti ed autonomi, ma non per questo inconciliabili. Una lingua antica, il latino, intitola la rassegna e tiene a battesimo tutte le sue opere, che fanno parte di una storia remota, per quanto immaginaria. Anche la tecnica utilizzata per la realizzazione delle sculture, il riciclo artistico dei rifiuti, ha un’anima antichissima. Solo la contemporaneità della creazione delle stesse appartiene al presente, insieme al concetto dell’eco-sostenibilità che vi è sotteso.Tutte le sculture, infatti, sono state realizzate con materiali di scarto - rifiuti - riciclabili, attraverso un lungo processo di lavorazione e trasformazione. Non si tratta di meri assemblaggi. Il materiale trattato in prevalenza è costituito da cartone, carta di quotidiani, plastica, legni provenienti dal mare, e tanti piccoli ricordi di viaggi e di memorie importanti della vita, sabbia, legni, conchiglie, sassi, coralli e vetri levigati, raccolti ovunque e conservati gelosamente per anni. Per la lavorazione sono stati utilizzati collanti e colori naturali.La mostra è come un poema epico, che narra le vicende mitiche del mare, l’eterno mare, origine di vita e di civiltà, ormai sfiancato dai soprusi dell’uomo, un mare che si ribella e, parla, attraverso le creature misteriose degli abissi, riemerse dalle profondità, per recapitare all’uomo degli importanti messaggi, custoditi in bottiglia.Il mare è uno stato mentale, una condizione imprescindibile dell’esistenza, un padre che ci parla, potente e maestoso e merita ascolto, amore e rispetto. “… Questo mare è pieno di voci …”Le Deae Maris sono le sirene spiaggiate di Ulisse, coperte di fossili marini, sono le grandi conchiglie di un tempo, oggi abitate da ospiti paguri, sono le vecchie tavole di legno, sopravvissute alle onde, che diventano arche di sopravvivenza delle genti che cercano una speranza in luoghi diversi. Sono i pesci che nel loro silenzio gridano e cercano rispetto. Sono gli uccelli deformi e malati, che tentano di sopravvivere ai disastri dello sfruttamento dell’uomo, sono i nostri figli, che devono imparare a rispettare l’ambiente, ma soprattutto, siamo noi, che abbiamo il dovere di trasmettere loro e alle future generazioni un mondo pulito, sano, vivibile, così come ci è stato regalato.
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