Presentazione libro "Cerchiamoci ancora!” di Felice De Martino
Venerdì 15 giugno, ore 18.30, Palazzo di Città
Data pubblicazione 13/06/2012
Venerdì 15 giugno, alle ore 18.30, presso il Salone del Gonfalone di Palazzo di Città, sarà presentato il libro "Cerchiamoci ancora!” di Felice De Martino. Dopo i saluti degli Assessori Alfonso Buonaiuto e Ermanno Guerra, dialogheranno con'autore Peppe Iannicelli, giornalista, Antonio Manzo, giornalista,
Carmine Pinto, docente dell'Università degli Studi di Salerno. Modererà i lavori Stefania Marino, giornalista
Tutto può finire, meno la voglia di cercarsi ancora. È scritto nel nostro Dna, è la nostra speranza.
È così oggi, era così alla fine del 1943, quando l’Italia crollò. Rasa al suolo, aveva una sola speranza per ricostruirsi: darsi amore, dopo tanto odio.
I personaggi di questo libro sanno che i bombardamenti, la fame, le sommosse, la morte, così come l’amore e la solidarietà, sono acqua della stessa fonte: il fluido della vita che li fa avvicinare quando tutto li allontana. E il loro stare in più punti, e mai da nessuna parte, diventa così la metafora di quel grande cambiamento epocale che fu la Seconda guerra mondiale. Un grande tsunami di amore e odio che ancora oggi avvertiamo.
Felice De Martino, architetto, è nato a Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno.
Ha già pubblicato i romanzi La Repubblica dei Gigli Bianchi (Pironti, 1995), Punta Licosa (Guida, 2001), La breve stagione del galantuomo (Marte, 2004) e La buona sorte (Pironti, 2007). Ha pubblicato inoltre raccolte di pensieri (Istante di cielo, Boccia, 1998; La casa di pietra, Marte, 2003) e diversi saggi (Il progetto Colombo America Latina, Electa Napoli, 1997; e con Giuseppe Maria Galliano, Entrambi. Autorevoli, distonici & confusi, Kastalia Multimedia, 2008).
Carmine Pinto, docente dell'Università degli Studi di Salerno. Modererà i lavori Stefania Marino, giornalista
Tutto può finire, meno la voglia di cercarsi ancora. È scritto nel nostro Dna, è la nostra speranza.
È così oggi, era così alla fine del 1943, quando l’Italia crollò. Rasa al suolo, aveva una sola speranza per ricostruirsi: darsi amore, dopo tanto odio.
I personaggi di questo libro sanno che i bombardamenti, la fame, le sommosse, la morte, così come l’amore e la solidarietà, sono acqua della stessa fonte: il fluido della vita che li fa avvicinare quando tutto li allontana. E il loro stare in più punti, e mai da nessuna parte, diventa così la metafora di quel grande cambiamento epocale che fu la Seconda guerra mondiale. Un grande tsunami di amore e odio che ancora oggi avvertiamo.
Felice De Martino, architetto, è nato a Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno.
Ha già pubblicato i romanzi La Repubblica dei Gigli Bianchi (Pironti, 1995), Punta Licosa (Guida, 2001), La breve stagione del galantuomo (Marte, 2004) e La buona sorte (Pironti, 2007). Ha pubblicato inoltre raccolte di pensieri (Istante di cielo, Boccia, 1998; La casa di pietra, Marte, 2003) e diversi saggi (Il progetto Colombo America Latina, Electa Napoli, 1997; e con Giuseppe Maria Galliano, Entrambi. Autorevoli, distonici & confusi, Kastalia Multimedia, 2008).
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