Presentazione libro "Il corpo e l'orto" di Marco Amendolara
Giovedì 19 giugno, ore 18.00, Palazzo di Città
Data pubblicazione 18/06/2014
Giovedì 19 giugno 2014 (ore 18.00) nella Sala del Gonfalone del Comune di Salerno si svolgerà la presentazione in anteprima nazionale del libro postumo di Marco Amendolara "Il corpo e l'orto". Poesie 2005-2008" (Edizioni La Vita Felice di Milano, con una postfazione di Renzo Paris). L'incontro, che rientra nel progetto “Moby Dick. Incontri di economia e cultura”, curati a Alfonso Amendola e Innocenzo Orlando, dopo i saluti istituzionali dell'Assessore Ermanno Guerra e di Alfredo Nicastri (Presidente dell'Associazione "Marco Amendolara), vede gli interventi di Pina De Luca (docente di Estetica presso l'Università di Salerno) e di Renzo Paris (scrittore e già docente di Letteratura francese presso l'Ateneo salernitano), coordinati da Paolo Romano.
L'attore Carlo Roselli, unitamente a Giancarlo Punzi, leggerà alcuni stralci dal volume, mentre la violista Michela Coppola accennerà all’ ultima opera Alban Berg, il concerto per violino e orchestra del 1935 alla memoria di un angelo, con il suo Adagio simbolo di liberazione, un momento di emozione speciale, di religiosa pietà, il suo struggente congedo, il suo inconsapevole requiem, fatto di assoluta evidenza e trasparenza dell'espressione. “Quando non hai corpo ti conosci meglio, scorre e dice l’acqua?mentre si specchia in te;?quando non sei corpo susciti ogni meraviglia?e, meravigliato, sei sbigottito dalla conquista.?La natura ti annulla, è niente e tu sei natura”. (da “Il corpo e l’orto”). “Affrontando il tema del corpo – scrive nella psotfazione Renzo Paris - che è orto e vegetazione, tema dell’ultimo Novecento, attraverso la cultura francese che più lo osannava, Amendolara ha recuperato la grande poesia del passato, quella virgiliana per intenderci, meglio, con la quale è finalmente fuoriuscito dal corpo”. Il giardino e il grembo, l’orto, il recinto dell’amore e la fonte della vita: il concetto fecondità, fertilità, creatività, vita desiderio del luogo felice risiede nell’orto, la sua idea rivela contenuti vitali che esprimono desideri e speranze maturati in questo spazio e ne costituisce il simbolo vivo. “La nostra salvezza è la morte, ma non questa”. (Franz Kafka 1918)
L'attore Carlo Roselli, unitamente a Giancarlo Punzi, leggerà alcuni stralci dal volume, mentre la violista Michela Coppola accennerà all’ ultima opera Alban Berg, il concerto per violino e orchestra del 1935 alla memoria di un angelo, con il suo Adagio simbolo di liberazione, un momento di emozione speciale, di religiosa pietà, il suo struggente congedo, il suo inconsapevole requiem, fatto di assoluta evidenza e trasparenza dell'espressione. “Quando non hai corpo ti conosci meglio, scorre e dice l’acqua?mentre si specchia in te;?quando non sei corpo susciti ogni meraviglia?e, meravigliato, sei sbigottito dalla conquista.?La natura ti annulla, è niente e tu sei natura”. (da “Il corpo e l’orto”). “Affrontando il tema del corpo – scrive nella psotfazione Renzo Paris - che è orto e vegetazione, tema dell’ultimo Novecento, attraverso la cultura francese che più lo osannava, Amendolara ha recuperato la grande poesia del passato, quella virgiliana per intenderci, meglio, con la quale è finalmente fuoriuscito dal corpo”. Il giardino e il grembo, l’orto, il recinto dell’amore e la fonte della vita: il concetto fecondità, fertilità, creatività, vita desiderio del luogo felice risiede nell’orto, la sua idea rivela contenuti vitali che esprimono desideri e speranze maturati in questo spazio e ne costituisce il simbolo vivo. “La nostra salvezza è la morte, ma non questa”. (Franz Kafka 1918)
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