Presentazione libro "Praticare la città" di Massimo Bignardi
Giovedì 14 novembre, ore 16.30, Palazzo di Città
Data pubblicazione 12/11/2013
Giovedì 14 novembre, alle ore 16.30, presso il Salone del Gonfalone del Palazzo di Città, sarà presentato il libro di Massimo Bignardi "Praticare la città. Arte prospettive della ricerca e metodologie d’intervento. Interverranno: dott. Ermanno Guerra, Assessore alla cultura del Comune di Salerno, arch. Maria Gabriella Alfano, Presidente Ordine degli Architetti, Salerno, prof. Franco Purini, Università di Roma, la sapienza
prof. Enrico Crispolti, Università di Siena.
In Praticare la città Massimo Bignardi ripercorre le esperienze di due decenni che l’hanno visto partecipe al dibattito storico-critico e progettista di nuovi interventi di arte ambientale. Esperienze che, per l’autore, hanno assunto i caratteri di un’avvertita identità critica che s’interroga, continuamente, sul “farsi della ricerca”, e che affianca una metodologia di operatività ambientale ad un’attenta ricostruzione di eventi e di personalità poco dibattuti, a volte inediti alla storiografia italiana, come è per gli interventi nella Caracas di Villanueva degli anni Cinquanta e Settanta, o nella Barcellona all’indomani della morte di Franco. Si avrà modo, inoltre, di conoscere significativi progetti e realizzazioni di arte ambientale in Italia; dagli interventi di Firenze, Milano, Roma, Gibellina e Fiumara d’Arte in Sicilia alle sperimentazioni proposte a Lucera ai progetti didattici per Siena, agli itinerari per la Valdelsa Fiorentina, legati alla produzione delle ceramiche, fino al Museo diffuso della Costa amalfitana, al Giardino del gigante di Cento (Ferrara), di Lamezia Terme, alla stazione di Mugnano della MetroCampania Nord-Est, ai progetti di città utopiche di Ugo Marano. “Pratica” di una professione socialmente creativa che alimenta domande, spingendo la riflessione sui nodi problematici e sulle dinamiche progettuali.
"Un libro che dà conto – scrive Enrico Crispolti nella prefazione – di quella che nella consistenza della personalità di studioso di Bignardi, nel quadro della sua identità e creatività storico-critica, rimane forse la più corposa e direi onnicomprensiva esperienza. Il senso di quanto questo libro attesta e documenta, riassunto di esperienze vissute tutte nel vivo della problematicità del loro farsi, viene, infatti, da lontano, e direi che ne porta un segno di autenticità di contro a un certo andazzo in questi anni dilagante del parlar leggero (quando non sconsiderato) di “arte ambientale”».