Romana De Gasperi a Salerno in occasione dell'incontro su "Alcide De Gasperi, statista europeo"
Dichiarazione del Sindaco Vincenzo De Luca. Salone dei Marmi, 25 gennaio 2011
Data pubblicazione 25/01/2011
Di seguito una sintesi dell'intervento del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca in occasione della visita a Salerno della Signora Romana De Gasperi protagonista dell'incontro su “Alcide De Gasperi, statista europeo” promosso dall’Inner Wheel martedì 25 gennaio, alle ore 10.30, nel Palazzo di Città di Salerno.
"Siamo onorati di ospitare la Signora Romana De Gasperi, figlia di una delle più illustri figure che hanno fondato la democrazia nel nostro Paese. Siamo veramente lieti di ospitarla nel Salone dei Marmi del Palazzo di Città di Salerno. Alcide De Gasperi è stata una delle personalità più importanti della politica e delle Istituzioni italiane. In quei difficili anni fu capace di presentare l’Italia al mondo con il volto della dignità e della civiltà. Un uomo che non scese mai a compromessi con il fascismo, pagando un prezzo altissimo sul piano personale e politico. De Gasperi visse con assoluto rigore ed è sicuramente uno dei testimoni centrali della nascente democrazia repubblicana. Fu il costruttore della nuova Italia nel momento in cui la classe dirigente aveva lasciato il Paese allo sbando. Riuscì ad avviare il processo di ricostruzione democratica sempre mantenendo vivo lo spirito di unità nazionale. Ma De Gasperi fu anche capace di collocare con fermezza e lungimiranza l’Italia nell’Occidente: la storia gli ha dato ragione. Tutto questo accadeva mentre si costruiva la Costituzione. Siamo, quindi, di fronte ad un gigante della democrazia e dell’Italia repubblicana che portò avanti con chiarezza il tema della laicità dello Stato, pur avendo uno straordinario senso della fede cattolica. Per questo complesso di ragioni De Gasperi rappresenta il principale statista dell’Italia del dopoguerra. Un esempio che in questi tempi di gravissima emergenza educativa va additato alle giovani generazioni consapevoli che ad esse non si insegna cosa sappiamo, ma semplicemente quello che siamo".