Salerno per "La Buona Scuola"
A Palazzo di Città incontro-dibattito sulle tematiche della riforma della scuola
Data pubblicazione 28/10/2014
Mercoledì 29 ottobre, alle ore 16.00, il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha partecipato all'incontro dibattito Salerno per "La Buona Scuola", un'occasione di confronto tra le diverse istituzioni coinvolte nella consultazione ministeriale finalizzata all'approvazione della nuova riforma scolastica. All'iniziativa, moderata da Ketty Volpe, esperta MIUR, hanno preso parte il Vicesindaco di Salerno e Assessore alla Pubblica Istruzione Eva Avossa, il Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale Renato Pagliara, i dirigenti scolastici degli istituti cittadini e delegazioni di docenti, personale, studenti e famiglie.
"Voglio esprimere la vicinanza mia e dell'amministrazione comunale - ha esordito il Sindaco De Luca - ai diversi attori del mondo della scuola per l'attività che svolgono quotidianamente. Le scuole, così come i comuni e la sanità, sono l'ultima frontiera: noi siamo coloro che vivono a ridosso della gente di carne ed ossa. Questo ci attribuisce enormi responsabilità, ma anche la possibilità di avere la percezione di quello che è diventata l'Italia.
Il lavoro da fare è immenso, perché i ritardi accumulati sono così grandi da renderci disperati e sfiduciati. Eppure dobbiamo iniziare a muovere i primi passi, pur sapendo che è un lavoro di lunghissimo periodo. Nella competizione mondiale scontiamo ritardi enormi, certo; ma abbiamo anche una straordinaria potenzialità creativa e capacità di innovazione: ciò significa che esiste una base culturale che ci consente di ovviare persino ai tanti limiti organizzativi che abbiamo nel nostro paese. Il tema della competizione globale resta però decisivo. L'Italia sta scivolando in basso: se non avremo una vera innovazione nel mondo della scuola, se non saremo in grado di occupare i livelli alti della produzione e della formazione, l'Italia è perduta.
Sono convinto - ha continuato il Sindaco De Luca - che una delle più grandi emergenze italiane è l'emergenza educativa. Siamo arrivati a spaventosi punti di diseducazione, di perdita di valori, di lacerazione della rete di valori sociali, ad una drammatica crescita di episodi di violenza nei quartieri. In questa condizione di estrema sofferenza delle famiglie, le scuole diventano sempre più il terminale del disagio dei nostri giovani. Ed in tal senso la scuola ha un ruolo chiave, perché le istituzioni non possono farcela se si interrompe la trasmissione di valori tra le diverse generazioni. Non possiamo militarizzare le città, se non c'è nei giovani il senso del limite, il senso del rispetto degli altri e del bene pubblico, persino il senso della tutela della propria salute e della propria vita.
Questa emergenza educativa pone, dunque, la scuola al centro dell'attenzione nel nostro paese. Registriamo quantomeno una nuova attenzione da parte del Governo. Magari non sarà possibile fare tutto ciò che si è programmato, ma possiamo almeno prendere atto che esiste una diversa sensibilità e una nuova consapevolezza: prendiamolo come un primo passo.
Condivido - ha proseguito il primo cittadino - alcuni grandi obiettivi come quello del tempo pieno e più in generale le più basilari esigenze del mondo della scuola, a partire dalle problematiche dell'edilizia scolastica. Bisogna, però, avere consapevolezza che le istituzioni pubbliche non hanno più un euro, neanche per le manutenzioni ordinarie.
Voi - ha concluso il Sindaco De Luca rivolgendosi ai dirigenti ed insegnanti presenti - siete chiamati ad un compito decisivo per il futuro dell'Italia. Dobbiamo ringraziarvi e bisognerebbe aiutarvi di più, perché questo è davvero un lavoro immenso e difficilissimo":
"Voglio esprimere la vicinanza mia e dell'amministrazione comunale - ha esordito il Sindaco De Luca - ai diversi attori del mondo della scuola per l'attività che svolgono quotidianamente. Le scuole, così come i comuni e la sanità, sono l'ultima frontiera: noi siamo coloro che vivono a ridosso della gente di carne ed ossa. Questo ci attribuisce enormi responsabilità, ma anche la possibilità di avere la percezione di quello che è diventata l'Italia.
Il lavoro da fare è immenso, perché i ritardi accumulati sono così grandi da renderci disperati e sfiduciati. Eppure dobbiamo iniziare a muovere i primi passi, pur sapendo che è un lavoro di lunghissimo periodo. Nella competizione mondiale scontiamo ritardi enormi, certo; ma abbiamo anche una straordinaria potenzialità creativa e capacità di innovazione: ciò significa che esiste una base culturale che ci consente di ovviare persino ai tanti limiti organizzativi che abbiamo nel nostro paese. Il tema della competizione globale resta però decisivo. L'Italia sta scivolando in basso: se non avremo una vera innovazione nel mondo della scuola, se non saremo in grado di occupare i livelli alti della produzione e della formazione, l'Italia è perduta.
Sono convinto - ha continuato il Sindaco De Luca - che una delle più grandi emergenze italiane è l'emergenza educativa. Siamo arrivati a spaventosi punti di diseducazione, di perdita di valori, di lacerazione della rete di valori sociali, ad una drammatica crescita di episodi di violenza nei quartieri. In questa condizione di estrema sofferenza delle famiglie, le scuole diventano sempre più il terminale del disagio dei nostri giovani. Ed in tal senso la scuola ha un ruolo chiave, perché le istituzioni non possono farcela se si interrompe la trasmissione di valori tra le diverse generazioni. Non possiamo militarizzare le città, se non c'è nei giovani il senso del limite, il senso del rispetto degli altri e del bene pubblico, persino il senso della tutela della propria salute e della propria vita.
Questa emergenza educativa pone, dunque, la scuola al centro dell'attenzione nel nostro paese. Registriamo quantomeno una nuova attenzione da parte del Governo. Magari non sarà possibile fare tutto ciò che si è programmato, ma possiamo almeno prendere atto che esiste una diversa sensibilità e una nuova consapevolezza: prendiamolo come un primo passo.
Condivido - ha proseguito il primo cittadino - alcuni grandi obiettivi come quello del tempo pieno e più in generale le più basilari esigenze del mondo della scuola, a partire dalle problematiche dell'edilizia scolastica. Bisogna, però, avere consapevolezza che le istituzioni pubbliche non hanno più un euro, neanche per le manutenzioni ordinarie.
Voi - ha concluso il Sindaco De Luca rivolgendosi ai dirigenti ed insegnanti presenti - siete chiamati ad un compito decisivo per il futuro dell'Italia. Dobbiamo ringraziarvi e bisognerebbe aiutarvi di più, perché questo è davvero un lavoro immenso e difficilissimo":
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