Vincenzo De Luca a Bologna a "Manifutura 2011", il festival itinerante dell'economia reale
"Al Sud non si avverte la presenza dello Stato"
Data pubblicazione 25/02/2011
Vincenzo De Luca è intervenuto oggi pomeriggio a Bologna a “MANIFUTURA 2011", il festival itinerante dell'economia reale. La tavola rotonda, introdotta e moderata da Gianfranco Viesti , è stata dedicata al tema: “Dopo Mezzogiorno – Il Sud protagonista della nuova Industria”. Con De Luca hanno partecipato al dibattito Luca Bianchi, SVIMEZ; Giampiero Calzolari, Presidente Granarolo; Cristiana Coppola, vice presidente di Confindustria, con delega al Mezzogiorno; Vito De Filippo, Presidente Regione Basilicata; Giovanni Luca Faraone, Coop.Placido Rizzotto; Laura Garavini, Deputato
“Al Sud – ha sottolineato De Luca - il vero dramma è che non si avverte la presenza dello Stato. La lotta alla criminalità organizzata non basta a colmare l’incapacità di fare rispettare le regole. E’ venuto meno il principio di responsabilità con tutte le drammatiche conseguenze che questo comporta. La palude burocratica frena i progetti di sviluppo e gli enti virtuosi subiscono la beffa di essere penalizzati rispetto ad enti che hanno sperperato risorse. E, intanto, assistiamo al lievitare del tasso di disoccupazione giovanile nel pieno disprezzo della cultura meritocratica. La totale mancanza di investimenti da parte del Governo centrale si aggrava con la “rapina” dei fondi Fas. E di fronte alle prospettive di potenziale crescita economica per il Mezzogiorno che si schiudono con il processo di democratizzazione in atto nel Nord Africa, niente si smuove in uno scenario di pesante ritardo rispetto al resto del Paese e dell’Europa”.
“Al Sud – ha sottolineato De Luca - il vero dramma è che non si avverte la presenza dello Stato. La lotta alla criminalità organizzata non basta a colmare l’incapacità di fare rispettare le regole. E’ venuto meno il principio di responsabilità con tutte le drammatiche conseguenze che questo comporta. La palude burocratica frena i progetti di sviluppo e gli enti virtuosi subiscono la beffa di essere penalizzati rispetto ad enti che hanno sperperato risorse. E, intanto, assistiamo al lievitare del tasso di disoccupazione giovanile nel pieno disprezzo della cultura meritocratica. La totale mancanza di investimenti da parte del Governo centrale si aggrava con la “rapina” dei fondi Fas. E di fronte alle prospettive di potenziale crescita economica per il Mezzogiorno che si schiudono con il processo di democratizzazione in atto nel Nord Africa, niente si smuove in uno scenario di pesante ritardo rispetto al resto del Paese e dell’Europa”.
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